Tutto accadde di sabato
Avevo appena finito di girare i test dei supercondensatori, poi caricati su Youtube e in seguito pubblicato nel precedente articolo, che la sera stessa, invitato dall’amministratore del forum “energia alternativa”, ho filmato un accumulatore da loro ricreato ed esposto al museo interno alla facoltà di chimica dell’Università “La Sapienza” a Roma.
Storia e contesto
Ma andiamo per ordine… Il forum “energia alternativa” è dedicato a tutto il mondo dei sistemi energetici rinnovabili e sostenibili.
L’ultima fatica dei tecnici intorno al forum stesso è stata quella di ricreare un brevetto risalente al 1859 di una batteria ricaricabile di lunga durata ad opera del fisico francese Gaston Planté. L’attività di ricerca intorno a questa tecnologia, tra i collaboratori del forum, è durata 4 mesi in cui si sono divisi i compiti:
– la costruzione della cella ad opera di Kekko Alkemi,
– la circuiteria esterna di ElettroShockNow,
– e il software (con firmware) per gestire la carica della batteria gestendo la circuiteria via pc che è opera dell’ingegnere NonSoloBolleDAcqua – anche amministratore del forum.
– L’utente col nickname “Gancetto”, già professore di chimica all’Università La Sapienza, invece ha proposto il test all’università.
E proprio “Gancetto”, per testare l’efficienza e la validità della cella, ha appunto portato il sistema alla facoltà di Chimica de “La Sapienza” e là sta continuando la ricerca in condizioni di laboratorio in modo da completare il processo di formazione della batteria e ottenere dei dati precisi.
Il rendimento è stato deciso di essere sacrificato in nome della visibilità del dispositivo, con la scelta nel prototipo in esposizione di distanziare i due elettrodi. Le versioni più ufficiali dovrebbero avere la distanza accorciata – e quindi una resistenza inferiore.
Diversamente il rendimento sarebbe di tutto rispetto: oltre il 50% e comunque superiore alle normali pile. In ogni caso la prospettiva della durata è il dato più interessante in quanto si può ricaricare e scaricare per più di 50 anni: almeno 10 volte le pile tradizionali!
L’unico problema sul reperire le informazioni sul loro lavoro è che è “disperso” tra i vecchi thread di http://energiaalternativa.forumcommunity.net/ e quelli del nuovo forum http://www.energialternativa.info/. Quindi si può seguire tutto il percorso che hanno fatto, solo che richiede la pazienza nel ricostruire il loro lavoro attraverso le discussioni, ma almeno è tutto in rete.
Sabato 17 maggio 2014, in occasione della notte dei musei, questa batteria è stata esposta sempre alla facoltà di Chimica su un minuscolo tavolo nella parte museale. Lasciatemelo dire: rispetto allo spazio della conferenza, che nemmeno voglio commentare, la cella Planté per contro ha avuto uno spazio minuscolo… e non parlo in termini relativi, era proprio minuscolo. Il video è stato appunto girato in questo frangente con la spiegazione dello stesso Francesco Ranchella – e poi messo online alcuni giorni prima di questo articolo.
Potete inoltre notare il logo “Primordial” nella batteria e nei volantini. E’ l’impresa che sta nascendo intorno a questa batteria per poterla produrre commercialmente. Sostenibilità, ricerca e occupazione. Dato il periodo, ottimi argomenti.
Come è formata
Il video, di suo, spiega tutto o quasi. Abbiamo due elettrodi di piombo, di cui uno ossidato per via elettrolitica, e immersi in una soluzione al 10% di acido solforico.
La batteria, per essere effettiva, deve appunto ossidare il polo positivo attraverso un ciclo di carico e scarico della durata di 6 mesi. La produzione della cella Planté in effetti richiede queste tempistiche.
Gli elettrodi sono spessi più di 1,1 cm e tale imponenza garantisce la longevità della cella, anche se non la rende certo leggera. La buona efficienza, insieme alla durata notevole e alla non-necessità di doverle spostare, fanno questo dispositivo ideale per le case “off-grid” insieme alle rinnovabili, cioè in quelle case che sono distaccate dalla rete elettrica e sono energeticamente autonome. Per tanto una batteria che abbia una durata notevole è certamente un sollievo per chi ha questo tipo di impianto e il peso della battteria grava solo in fase di acquisto, trasporto e dismissione (50 anni dopo).
E proprio lo smaltimento è un’ulteriore punto di forza di queste batterie: dopo il mezzo secolo le celle potranno essere riciclate con facilità essendo gli elettrodi composti dal 99% piombo e 1% di ossido di piombo, a causa del processo di ossidazione suddetto.
Sull’esistenza di batterie Planté in commercio, esistono al momento solo delle batterie ibride (con un elettrodo Planté e con uno tradizionale a griglia impastata) che durano solo 20 anni e che sono adottate come sistema di emergenza presso alcune strutture. Quindi poco a che fare col progetto originale che stanno trattando qui.
Lavori in corso
Già alla pubblicazione del video, c’è chi ha chiesto quale fosse la capacità di carica, rispetto alle batterie caricabili tradizionali.
Abbiamo detto che il ciclo di carica e scarica richiede circa 6 mesi e quindi è una domanda che avrà una risposta definitiva in autunno, assieme alle altre caratteristiche della batteria e direttamente dalla facoltà di chimica.
In ogni caso per questo prototipo sono previsti 3-4Ah.
Gombloddo!!1!??2? No, obsolescenza programmata.
Un fatto ben noto è che l’industria, nel suo complesso, costruisce i suoi prodotti con caratteristiche qualitative tali da garantire una durata limitata nel tempo e richiedere la sostituzione con una successiva produzione attraverso un nuovo acquisto perché diventato superato, guasto o inservibile. Tale strategia è nota come “obsolescenza programmata”. Viene facile da pensare, per quanto riguarda questa invenzione, che la durata delle batterie commerciali inferiore ai 5 anni siano, più che un limite della chimica, appunto una scelta di obsolescenza programmata. Nel nostro caso, un fisico aveva creato un prodotto concepito per durare nel 1859: per farsi un’idea a quando risale questa scoperta, Nikola Tesla aveva appena 3 anni e “la spedizione dei Mille” è avvenuta nel 1860, l’anno dopo. Se nel 2014 una batteria così non solo non ha una spinta commerciale ma non è neanche disponibile nei migliori negozi non è certo per arretratezza culturale, ma a causa di una scelta scellerata dell’industria che a produrre una batteria che duri 50 anni (nemmeno con un prezzo più alto), preferisca produrne almeno 10 che al più durino meno di 5 anni, nonostante il relativo costo ambientale e di smaltimento.
Quindi il discorso non si limita alle “lobby del petrolio”, a parte il fatto che non solo di petrolio si tratta, ma riguarda le lobby industriali nel loro complesso che, per profitto, vendono prodotti scadenti o inferiori alle necessità reali, come in questo caso, a fronte dell’esigenza proprio di prodotti di qualità che possano durare nel tempo nell’ambito dell’autoproduzione e dell’indipendenza energetica. Come invece si deve auspicare in un contesto di una, reale, decrescita felice.
Link Correlati
www.primordial.it
http://www.energialternativa.info/
Autorizzo la copia a condizione che non subisca modifiche e che venga citata la fonte
Mi associo al tuo pensiero. La gestione del POTERE mondiale è demandata a quei pochi nel mondo che gestiscono grandi quantità di risorse monetarie. La logica della “obsolescenza programmata” rientra in questa logica. Ci hanno convinti che diversamente, l’economia si fermerebbe. Noi, fruitori di beni e servizi siamo alla loro mercè. Decidono cosa mangeremo, come vestiremo, quale informazione ci deve raggiungere e quale spazio avranno le soluzioni innovative energetiche.
Ti ringrazio del commento. Però è una considerazione “a lato” mentre l’attenzione principale dovrebbe andare sul dispositivo a sé.
http://www.energialternativa.org/Public/NewForum/Discussione.php?35762089&1
salve,
qui una nota ditta d’accumulatori leader produce già anche plante x 25 anni, nn sò il costo.
http://www.fiamm.com/it/europe/industrial-batteries/products/sgl-sgh-groe-@-emea-sa.aspx
La peculiarità di questa è vhe dovrebbe durare 50 anni, sarebbe interessante, non ho capito il ciclo carica scarica 6 mesi?
grazie
I sperimentatori mi avevano segnalato “a voce” che esiste un prodotto simile, in effetti. Ma mentre le Primordial utilizzano un ciclo di carica e scarica, appunto di 6 mesi per ossidare l’elettrodo positivo come da brevetto originale, quelle finora in commercio utilizzavano un elettrodo in piombo (quello non ossidato) e un elettrodo più simile a quelli tradizionali. Ma il risultato è che non durano 50 anni effettivi.
Non so però se si riferisce esplicitamente alle batterie FIAMM. Nel dubbio, puoi chiedere ai link a fondo articolo.
http://www.primordial.it
http://www.energialternativa.org
Ok,
grazie chiederò sopratutto per il modello/algritmo/test invecchiamento – garanzia – in forza del quale si può dare durata (con prestazioni residue e decadimenti da verificare) di vita utile di 50anni.
Fa ben sperare ma anche “lo scoprimeo solo vivendo…”
Saluti
salve, grazie il sito lo conoscevo prima di approdare qui,
mandato mail e poi provati a telefonare : mai risposto, peccato…
Saluti
A chi ti riferisci? Al forum di energia alternativa? Mi sembra insolito…
Salve,
debbo precisare: mancanza di riscontro alcuno agli indirizzi cell e @ di http://www.primordial.it
saluti
Quando l’ho incontrato qui, https://www.youtube.com/watch?v=Wj8iaLyZUtc&list=UUV7SE6LeCoSrsI-DVlWzbKw effettivamente mi ha detto che il numero di richieste erano molto alte rispetto alla capacità produttiva. Prova a chiedere conferma al forum di energia alternativa con messaggio privato a Kekko Alkemi. Come ultima risorsa prova qui https://www.facebook.com/francesco.ranchella?fref=ts
Pingback: 2014: picchi di Lenz, perplessità tralasciate e appunti sparsi | Osservo l'universo. Perplesso.
A me la primordial ha risposto sia all’email ma anche al telefono!
Faranno delle gran batterie ed inverter ma come comunicazione e promozione azienda sono una tragedia i potenziali clienti li fanno scappare con risposte bibbliche ( forse ) e dati prodotti inesistenti bhoooo !!!!!!
Dopo lo sfogo sopracitato sono stato ricontattato hanno esaudito tutte le mie richieste 10+ mi rimangio lo sfogo e chiedo scusa a tutti
Questa tipo di batteria si può montate sulle auto? O ci sono problemi di ingombri?
Francamente non so risponderti anche se, come opinione, lo ritengo improbabile. Dovresti chiederlo alla Primordial.
Ocio raga queste esplodono vedendo foto ed commenti su forum senza censura
Potresti indicare dei link specifici?
pipino dove hai visto cosa ? perchè dovrebbero esplodere ? tutte le batterie al piombo in acido libero potenzialmente potrebbero ” esplodere” (se nelle mani di uno sprovveduto totale) visto che producono idrogeno; che abbiamo scoperto l’acqua calda? io le posseggo e funzionano ormai da quasi 2 anni e sono dei veri carri armati. chiunque le denigri, secondo me, o fa per interessi personali o altro che non sò, oltre al fatto che non le hanno mai viste e quindi mi chiedo che cosa ne sanno. in realtà sono la svolta per questo tipo di impianti ad isola ;le metti e non devi fare altro che rabboccare il liquido ogni tanto, senza nessun pensiero di rispettare le soglie di scarica o di come vengono maltrattate o altre menate che affliggono tutte la altre le batterie classiche al piombo. le mie celle nei primi mesi di vita sono state stressate in maniera esagerata ma vanno sempre meglio. con quelle barre sicuramente faranno moltissima strada. quando le ho acquistate ho aspettato molto, ma ne è valsa abbondantemente la pena.
pipino dove hai visto cosa ? perchè dovrebbero esplodere ? tutte le batterie al piombo in acido libero potenzialmente potrebbero ” esplodere” (se nelle mani di uno sprovveduto totale) visto che producono idrogeno; che abbiamo scoperto l’acqua calda? io le posseggo e funzionano ormai da quasi 2 anni e sono dei veri carri armati. chiunque le denigri, secondo me, o fa per interessi personali o altro che non sò, oltre al fatto che non le hanno mai viste e quindi mi chiedo che cosa ne sanno. in realtà sono la svolta per questo tipo di impianti ad isola ;le metti e non devi fare altro che rabboccare il liquido ogni tanto, senza nessun pensiero di rispettare le soglie di scarica o di come vengono maltrattate o altre menate che affliggono tutte la altre le batterie classiche al piombo. le mie celle nei primi mesi di vita sono state stressate in maniera esagerata ma vanno sempre meglio. con quelle barre sicuramente faranno moltissima strada. quando le ho acquistate ho aspettato molto, ma ne è valsa abbondantemente la pena.
Vorrei sapere, cortesemente, se tali batterie si possono usare in un impianto fotovoltaico con scambio sul posto e come inserirle.
Un’altra domanda: queste batterie sono anche al gel ?
Grazie x la riposta . Ho già un impianto e vorrei comprare queste batterie .
Per contatto personale francose@yahoo.it
Iniziamo per chiarire una cosa, in quanto vedo dai commenti che si rivolgono a me come se fossi della Primordial. LA RISPOSTA È NO. Questo è un blog sperimentale/informativo e non dipende da nessuna azienda.
L’unica verità è che sono iscritto al forum dove hanno sperimentato/verificato queste batterie, ma da qui ad essere della Primordial, credo ce ne passi…
Messo in chiaro questo fatto, mi risulta che se c’è una ragione per queste batterie è proprio per impianti di microgenerazione.
Non mi risulta, per quanto ne sappia che utilizzino gel per le batterie: usano piombo, e una soluzione di acqua con 10% di acido solforico e basta.
L’unico canale ufficiale è il sito della Primordial http://www.primordial.it/Plante/Contatti/Contatti.htm, per quanto “primordiale” possa essere.
Un canale più informale è il forum di energia alternativa, presso l’utente Kekko Alkemi.
Per ulteriori informazioni/aggiornamenti si rivolga a loro.
Leggo ormai che l’ultimo commento è di circa un anno fa… La logica commerciale vuole che in questo lasso di tempo, ci sia molta più informazione sul sito della primordial, ma non è così! Assurdo pensare che un’idea così interessante non abbia trovato sbocchi commerciali. Perchè non si fa riferimento a quello che generalmente un consumatore ricerca e cioè disponibilità, costi ed altro? Lo so, non è questo il luogo, ma di sicuro difettano in organizzazione commerciale. Dopo lo sfogo, e vi prego di perdonarmi, mi rivplgo a chi l’ha acquistata: quante batterie hai preso? Quanto le hai pagate? Come vanno a distanza di tempo? Le usi per un impianto da quanti kw? Grazie 🙂
Allora… forse alludi al sito di Primordial che è appunto “primordiale”. 🙂
All’epoca glielo avevo fatto notare anch’io. Mi ha risposto che non spingevano troppo il web, in quanto la capacità produttiva superava già di gran lunga la domanda. Inoltre la produzione non si può velocizzare: il ciclo di carico/scarico è di 6 mesi. È chimica, punto.
Non so se oggi la situazione è la stessa. In caso, contenti loro…
Ciao Eugenio sei sempre un grande Pastore di Capre. Nonostante sei un grande sia come scienziato che come divulgatore continuano sempre a seguirti Capre con la C maiuscola. Ho visto ora il tuo video su youtube e vorrei sapere se sono ancora in vendita. Premetto che ho provato inutilmente a cercare on line. Se hai un link aggiornato del produttore lo ri pubblichi? Grazie. Scusa se mi rivolgo a te con troppa confidenza , Ti seguo e ti ammiro da quasi 10 anni.
E infatti lei usa davvero troppa confidenza che non apprezzo affatto! “Pastore di Capre” ci chiami qualcun altro…
Poi: non sono uno scienziato, sono un appassionato che cerca di essere quanto più obiettivo possibile.
Infine: non sto divulgando più nulla da un sacco di tempo per motivi personali, quindi oltre a lusingare/offendere inutilmente lei è anche poco informato.
Sulla cella Planté, né io né il gruppo di energiaalternativa ha più rapporti col suo sviluppatore, per disaccordi con quest’ultimo.